
Gruppo Pini-Ferrarini: una filiera integrata e tracciabile
Gruppo Pini investe in Ferrarini a sostegno di qualità, innovazione e sostenibilità.
Dal 2023 Ferrarini è parte del Gruppo Pini che, con un fatturato 2024 di oltre 2 miliardi €, è il 3° gruppo europeo nel settore della macellazione suina e detiene il 25% del mercato nazionale della macellazione e lavorazione carni suine.
Da piccola attività a conduzione familiare ad una holding tra le principali nel settore della lavorazione della carne e nel mercato suinicolo. Questo è il Gruppo Pini, nato nel 1982 da un piccolo stabilimento in provincia di Sondrio, ora presente sia in Italia che all’estero. Attualmente il Gruppo ha all’attivo 10 centri produttivi, 7 in Italia e 3 all’Estero (1 in Spagna, 1 in Ungheria, 1 in Polonia). Nel Gruppo sono impiegati 3.200 dipendenti e vende in oltre 70 Paesi, nei 5 continenti del mondo.
Del Gruppo Pini fanno parte anche i salumifici Bresaole Pini e i macelli Pini Italia, Ghinzelli, Litera Meat, Hungary Meat. Da gennaio 2025 anche Vismara 1898, azienda storica che ha fatto la storia della salumeria italiana, è entrata a far parte del Gruppo.
L’ingresso di Ferrarini Spa nel Gruppo Pini ha segnato una tappa storica nella vita dell’azienda di Reggio Emilia. E’ nata infatti una filiera integrata e tracciabile: dalla selezione della carne alla lavorazione, stagionatura e disosso, fino alla preparazione dei formati destinati all’affettamento.
Sia il prosciutto cotto, che da sempre rappresenta il core business di Ferrarini con una produzione di 1,6 milioni di pezzi all’anno, sia i prosciutti crudi sono interamente realizzati all’interno del gruppo, a partire dalla materia prima. Le cosce provengono infatti esclusivamente da carne suina del Gruppo Pini.
Il Gruppo Pini ha da sempre impiegato le proprie risorse in interventi di innovazione degli stabilimenti. Significativi soprattutto gli investimenti che riflettono la vocazione green del Gruppo.
Nello stabilimento Ferrarini di Lesignano de’ Bagni, dove stagionano Prosciutti di Parma DOP e Prosciutti Crudi stagionati, nel 2024 sono stati attuati importanti interventi di ristrutturazione ai fini di ridurre i consumi energetici di almeno il 50%, di ridurre il consumo idrico, di incrementare le performance di processo. Otto milioni di euro è l’investimento sostenuto con l’obiettivo di crescere valorizzando qualità, innovazione e sostenibilità.
A giugno 2024 il Gruppo Pini ha ufficializzato l’acquisto di un terreno, in provincia di Reggio Emilia, destinato all’edificazione di un nuovo stabilimento: l’impianto costituirà uno dei più grandi stabilimenti di produzione del prosciutto cotto in Europa.
L’innovazione negli ultimi due anni, oltre a coinvolgere i processi, ha portato al lancio sul mercato di prodotti di eccellenza, sempre a partire dalla stessa filosofia: innovazione nel rispetto della tradizione, quella più autentica e genuina.
Nasce così Pavo, il Petto intero di tacchino arrosto, realizzato solo con carne italiana, con solo l’1,5% di grassi, particolarmente morbido, piacevolmente aromatico.
A seguire il Guanciale al pepe, un prodotto norcino di qualità eccelsa, che si distingue per la caratteristica morbidezza della sua carne, per il sapore intenso e l’alta qualità della golosissima parte grassa.
A maggio di quest’anno, in occasione di Tutto Food 2025, gli operatori del settore hanno avuto modo di conoscere la nuova linea Quel tocco in più, una ricca gamma di salumi a cubetti e petali, che segna l’apertura del brand verso un modello di consumo comodo e agile, pur nel rispetto delle ricette della tradizione.


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